Ospitalità in un Paese straniero

Ospitalità in un Paese straniero

Tanti stanno cercando in questi giorni di fuggire dalla loro terra natìa alla ricerca di un luogo sicuro da abitare. Tra le storie di famiglie ucraine colpisce quella della trentasettenne Tania Tnthok di Zhytomyr, in Ucraina a ovest di Kiev, madre di tre bimbi che da piccola veniva ospitata in Calabria grazie ad un progetto umanitario che prevedeva un affido temporaneo di bambini di Chernobyl e zone limitrofe a famiglie disponibili a farlo, per far sì che questi bambini potessero vivere qualche settimana di serenità in posti più salubri. Tra questi bimbi c’era Tania che sabato 20 marzo con i suoi figli, la mamma, la sorella ed i suoi due figli, ha deciso di tornare nei luoghi dove avrebbe ritrovato il calore e l’affetto ricevuto negli anni della sua infanzia. Il marito di Tania è rimasto in Ucraina per difendere la sua terra ma anche la propria casa dallo sciacallaggio.

A Zhytomyr, circa 150 chilometri a ovest di Kiev, in pieno centro una scuola pubblica è stata colpita, nella mattina del 4 marzo, dal bombardamento da parte delle forze russe, che hanno lanciato un missile o una bomba sull’edificio, metà del quale è stato distrutto. Anche le abitazioni sono state colpite e benché porte e finestre siano state distrutte dalle esplosioni, tanti uomini, come il marito di Tania, stanno cercando di riparare i danni provocati dalle esplosioni sulle proprie case nella consapevolezza che tutto questo lavoro potrebbe essere inficiato da ulteriori esplosioni, vista l’intensità dei bombardamenti che non sembra placarsi.

Tramite facebook Tania ha chiesto aiuto alla compagna di giochi calabrese che per un certo periodo della sua vita ogni estate si recava con lei a mare per godere del clima che questa terra offre e respirare iodio consigliato ai bambini di Chernobil.

Si tratta di Pamela De Sensi, insegnante di flauto in Islanda, la quale contattata sul social è stata lieta di poterle dare una mano d’aiuto. Così, dopo aver contattato una sua cugina di Soveria Mannelli anch’ella compagna di giochi di Tania negli anni della sua permanenza in Calabria, e allertato il sacerdote del paese, grazie anche ad una cordata umanitaria, l’intera famiglia ha potuto raggiungere la cittadina montana, dove la Caritas ha messo a disposizione un alloggio.

La famiglia è arrivata sabato sera con la macchina, il percorso tra Lamezia e Soveria Mannelli è stata una grande emozione, ha spiegato Tania, perché giunti nel Paese la strada era addobbata con tanti palloncini gialli e blu a tracciare il percorso che le avrebbe portate al loro giaciglio. Arrivata a casa è stata travolta ancor più dall´affetto della gente di Soveria. Spiega Pamela De Sensi «Lei è una brava parrucchiera e non sarebbe male sensibilizzare la comunità per offrirle un lavoro».

Il Governo, con il decreto Ucraina approvato di recente, ha stanziato altri fondi per creare nuovi 75.000 posti nella rete di accoglienza che vanno ad aggiungersi agli 8.000 già disponibili nei centri Cas e Sai. Inoltre, tenuto conto del fatto che sono quasi tutti donne e bambini ad essere in fuga dalla guerra, sarà compito del dipartimento della Protezione civile diretto da Fabrizio Curcio a definire forme di accoglienza diffusa, ritenute le più adatte alla tipologia di queste persone che allo stato attuale stanno trovando ospitalità a casa di amici e parenti. Per 60.000 profughi che provvederanno autonomamente alla loro sistemazione è previsto un contributo (quantificato in relazione al nucleo familiare) che verrà versato direttamente, per un periodo di 90 giorni, alle persone che chiedono protezione internazionale.

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