In scena per un domani migliore

In scena per un domani migliore

Secondo dati statistici aggiornati al 30/06/2019, sono poco più di 7200 i minori stranieri non accompagnati in Italia, residenti per lo più in strutture di prima e di seconda accoglienza.
Avere un bagaglio emotivo di spessore, appesantito da una esperienza di vita che stona con la giovane età, significa dover faticare tanto per trovare un modo efficace per ripartire da zero: questa è la situazione che devono affrontare i minori stranieri non accompagnati, oltre che dover combattere con i pregiudizi da sempre associati all’idea di “diverso”.

Per aiutarli, allora, è necessario fornire loro qualcosa di concreto per agevolare il processo di integrazione, primo possibile passo verso una nuova vita. Con questo scopo, i centri SIPROIMI di Mendicino, Celico, Casali del Manco e Rogliano hanno coinvolto i loro ragazzi ed avviato un laboratorio creativo, “il Teatro non ha colori”, con il Progetto “l’Arte di conoscersi in Cantiere”, realizzato da PartecipaAzione Onlus e finanziato con le risorse del Fondo FAMI del Ministero dell’Interno e dalla Comunità Europea.

La scelta dello spettacolo da rappresentare è ricaduta, sicuramente non a caso, su una commedia di Aristofane, “La Pace”, messa in scena nel 421 a.C., in un clima di speranza ed ottimismo per il futuro, dovuto alla recente firma della cosiddetta “pace di Nicia”. Questo, evidentemente, per una sorta di rivalsa dei ragazzi, per auspicare loro un futuro migliore, per indurli a credere che sia possibile ricominciare, nonostante il passato e la sofferenza. La commedia è stata volontariamente rielaborata con un assetto corporeo e creativo, al fine di abbattere le barriere linguistiche.

Il sindaco Antonio Palermo ha ribadito, in occasione della messa in scena dello spettacolo, lo spirito di accoglienza ed integrazione che da sempre caratterizza Mendicino, definendo questo Progetto “un fiore all’occhiello di un percorso scelto dall’amministrazione comunale per la difesa dei valori universali”. Obiettivo principale del Progetto, che conclude così una prima fase teatrale per spingersi poi in successive fasi incentrate sulla musica e sul cinema, è promuovere la cultura dell’integrazione dei minori e sensibilizzare la comunità su questo tema.

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