Valentina Gladyshchuk è una profuga ucraina di 36 anni di Kiev, con un diploma dell’Istituto alberghiero ed una laurea triennale in chimica.
La ragazza è stata riaccolta dalla famiglia Bonanno, a Palermo, dove è stata ospitata nelle vacanze in affidamento, dopo l’evento disastroso di Chernobyl, dall’età di 8 anni fino ai suoi 16 anni.
La famiglia ospitante, racconta, che quando è scoppiata la guerra in Ucraina erano molto preoccupati per lei, e tramite telefono le hanno suggerito di scappare appena possibile dal suo paese.
Grazie ad amici dei Bonanno sono riusciti a far avere alla ragazza ucraina un po’ di soldi per le spese che doveva sostenere.
Valentina è riuscita a tornare in Italia con sua madre di 70 anni. Per prima cosa si sono recati da Kief a Leopoli per abbracciare e salutare la sorella rimasta in Ucraina, successivamente grazie all’aiuto di un volontario della croce rossa che le ha accompagnate in automobile hanno raggiunto il confine della Polonia e da lì, in treno, sono giunte a Palermo.
La profuga, afferma che il suo ritorno a Palermo è stato emozionante e che la famiglia Bonanno per lei è come una seconda famiglia.
Quest’ultima l’ha subito accolta fornendole sostegno e supporto.
Valentina sostiene che ha difficoltà a dormire la notte e il suo pensiero è rivolto agli amici che sono rimasti a Kiev ed è molto dispiaciuta e preoccupata per loro.
Lei racconta di essere stata fortunata, e vuole ritrovare la serenità che le è stata privata per molto tempo, sta perfezionando la conoscenza della lingua italiana in quanto vuole trovare al più presto una occupazione e cominciare una nuova.