Non è possibile stabilire con precisione quando la pandemia finirà e quando si potrà, quindi, tornare alla normalità. Proprio per questo, nell’ultimo periodo si stanno susseguendo diversi decreti ministeriali, volti a dare indicazioni valide ai cittadini e a garantire a tutti maggiore sicurezza.
Alcuni punti di questi decreti sono rivolti agli stranieri che si trovano in territorio italiano e mirano a dare norme chiare e valide per muoversi nella burocrazia italiana in questo periodo particolare.
Il primo Decreto Legge del 2 marzo scorso stabiliva una sospensione di trenta giorni, quindi con scadenza a fine marzo, per la conclusione dei procedimenti, tra cui il rinnovo o il primo rilascio dei permessi di soggiorno e le procedure per il ricongiungimento familiare.
Successivamente, con la chiusura al pubblico degli uffici della questura per quanto riguarda il disbrigo delle pratiche e con il decreto ministeriale del 17 marzo, tale scadenza è stata prorogata al 15 aprile e, ad oggi, non è possibile escludere una ulteriore proroga.
I permessi di soggiorno con scadenza dal 31 gennaio al 15 aprile rimangono validi fino al 15 giugno, data a partire dalla quale sarà possibile procedere con la richiesta di rinnovo; se il permesso di soggiorno è scaduto prima del 31 gennaio ed è già stato richiesto il rinnovo, poiché gli uffici sono chiusi, bisogna attendere almeno il 15 aprile. I documenti di identità (anche lo stesso permesso di soggiorno, se ritenuto valido ai sensi del d.p.r. 445/2000) in scadenza dal 17 marzo, restano validi fino al 31 agosto.
Si ricorda, inoltre, che le audizioni della Commissione territoriale competente per il riconoscimento della protezione internazionale sono temporaneamente sospese, per cui bisogna attendere la comunicazione della prossima convocazione. Nel caso in cui, invece, si riceve notifica di diniego della richiesta, è possibile procedere con il normale ricorso, ma a partire dal 16 aprile e nel frattempo ci si può rivolgere al legale per l’organizzazione della difesa. Non si escludono la possibilità di ulteriori proroghe se la situazione non dovesse migliorare entro le date stabilite e l’eventualità di ritardi per quanto riguarda gli appuntamenti.