Secondo quanto si apprende dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale in data 30 aprile,
l’art. 86 bis del decreto Cura Italia prevede una proroga di tutti i progetti Siproimi attivi sul territorio nazionale, fino alla data del 31 dicembre 2020. Tale intervento, che ha visto la collaborazione di ANCI e Ministero, risulta essere di fondamentale necessità, considerata la situazione che stiamo vivendo, legata all’emergenza sanitaria in atto.
Con questa proroga, i richiedenti asilo ed i titolari di protezione umanitaria hanno la possibilità di rimanere nel progetto, continuando ad utilizzare le strutture come fatto fino ad ora, al fine di garantire loro un certo grado di tranquillità, in vista del periodo delicato. Inoltre, tali strutture possono essere utilizzate, sotto il consenso delle Prefetture, per esigenze di periodi di quarantena con sorveglianza attiva. Ovviamente, tale provvedimento mira a tutelare tutti coloro che risultano essere soggetti vulnerabili in situazione di bisogno, senza tener conto della nazionalità o del titolo legittimo di permanenza sul territorio italiano.
Un grande passo avanti, insomma, nel pieno rispetto di ciò in cui ogni singolo progetto Siproimi opera quotidianamente, sotto la guida e la sorveglianza di Parlamento e Governo, soprattutto del Ministero dell’Interno. Bisogna ribadire, infatti, l’importanza di questi progetti, i quali operano sotto una impostazione che prevede l’accoglienza in abitazioni civili, ragion per cui è stato possibile comunque mantenere una normalità di vita e, soprattutto, rispettare le limitazioni legate al contenimento del contagio, a tutela di tutti, beneficiari ed operatori.
In questo delicato periodo, tutti hanno collaborato e questo riconosce loro un grande merito.
Molti ragazzi accolti nei vari progetti, infatti, si sono letteralmente messi a disposizione della comunità accogliente e delle persone più vulnerabili, quali ad esempio anziani o comunque persone non autosufficienti, per aiutarli con la spesa e con le commissioni da fare.
In attesa di giorni migliori, dunque, provvedimenti volti a tutelare anche le fasce più vulnerabili.