Attiva dall’aprile 2017, “Ero Straniero- l’umanità che fa bene” è una campagna che unisce diverse organizzazioni impegnate nel sociale, con la collaborazione di numerosi sindaci italiani, che poggia il suo intero operato sull’impegno per approcciarsi alla questione delle migrazioni nel nostro Paese.
Fin da subito si è battuta affinché vengano rispettati i diritti umani in ogni circostanza, che sia l’accoglienza, l’integrazione o l’inclusione, sociale e lavorativa, dei cittadini stranieri non comunitari. Nell’ultimo periodo, ulteriormente spinta dalle vicende sul Decreto Rilancio e dalla questione della regolarizzazione degli stranieri in esso compreso, si è occupata di stilare una serie di emendamenti da proporre alla Camera in fase di discussione per la conversione in legge, al fine di sottolineare alcuni aspetti e proporre alcune importanti migliorie, per favorire un processo che sia maggiormente efficace e giusto. Dopo averne visualizzato il contenuto, il Tavolo Asilo, che ha tra i suoi obiettivi l’emersione e la regolarizzazione di tutti i lavoratori stranieri presenti sul nostro territorio, si è detto totalmente favorevole a questi emendamenti e ritiene opportuno appoggiare l’appello, con l’obiettivo finale di ampliare il più possibile la cerchia di beneficiari della regolarizzazione. Principalmente sono tre i punti focali, cui fa riferimento l’appello.
Il primo punto su cui propongono una miglioria è la fascia idonea a poter usufruire di tale procedura, che non può limitarsi solo ai lavoratori agricoli, a quelli domestici o a quelli della cura della persona, ma deve espandersi a tutti i settori che impiegano forza straniera, se davvero si vuole combattere l’illegalità.
Altro punto è la documentazione che il cittadino straniero è tenuto a presentare al fine di dimostrare la sua reale presenza in Italia in data antecedente l’8 marzo, per cui si propone una semplificazione burocratica.
Infine, considerati il prevedibile flusso di affluenza e la poca chiarezza amministrativa, si chiede che il termine di scadenza, fissato per metà luglio, venga posticipato.