“Non siamo contro nessuno, abbiamo provato a risvegliare un popolo che è stanco di vedere calpestati i propri valori”. Sono queste le parole con cui si presenta Mattia Santori, trentenne bolognese, leader del movimento delle Sardine, nato dalla sua idea di contrastare l’avanzata leghista in Emilia Romagna alle elezioni dello scorso novembre.
Non si tratta di una manipolazione politica, anche se ovviamente si distaccano dalle idee di Salvini; non si tratta nemmeno di un partito che nasce dal basso. E’ semplicemente un movimento, un movimento di presenza piuttosto che di parole, che vuole porre domande nella speranza di avere risposte dalla politica, che si fa silenzioso portavoce di quei valori ormai troppo spesso messi in secondo piano. Le Sardine sostengono gli ideali dell’antifascismo e della lotta alla discriminazione razziale, rifiutano il sovranismo e la violenza in ogni sua forma.
La scelta del nome non è certo casuale, anzi sta ad indicare la capacità che da sempre contraddistingue questi piccoli pesci di muoversi tutti insieme verso una stessa direzione, in maniera ordinata, disciplinata e silenziosa e di farne proprio il loro punto di forza.
Partendo da un semplice invito su un social network, il primo “incontro” ha avuto una grande affluenza di sostenitori nella piazza bolognese, tanto che è stato largamente superato il numero massimo consentito per l’incontro leghista, obiettivo primario del leader, con lo scopo di dare uno “schiaffo” numerico al partito. Questo primo incontro è stato replicato successivamente a Modena, a Torino, a Roma e poco dopo in altre città italiane, fino ad arrivare lo scorso 6 gennaio a Riace, in occasione della festa della diversità.
L’incontro, totalmente incentrato su tematiche quali la precarietà umana ed economica, l’odio e l’intolleranza verso il diverso, è stato mediato dalla coordinatrice regionale delle Sardine Jasmine Cristallo, spesso vittima di insulti ed ingiustizie, e dall’ex sindaco Mimmo Lucano, che si è detto consapevole e convinto del suo percorso in favore degli immigrati e per niente pentito di aver sostenuto questa causa che lo ha in qualche modo sfavorito nella sua carriera politica.