di Gaspare Stumpo – Pubblicista
La Regione Calabria ha approvato il Piano Triennale per l’Accoglienza Migranti con l’obiettivo
di perfezionare il sistema di ospitalità e di integrazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo non appartenenti a Stati dell’Unione Europea. L’intenzione è quella di sostenere diritti costituzionalmente riconosciuti contribuendo a rafforzare le politiche di accoglienza, assistenza e integrazione di cittadini extracomunitari favorendo il pluralismo culturale, linguistico e religioso come forma di arricchimento sociale. “La Calabria – ha spiegato l’assessore al Welfare, Angela Robbe – ha assunto un ruolo di primaria importanza nell’ambito del sistema nazionale di accoglienza degli immigrati e nel corso degli anni si sono consolidati sul territorio esperienze divenute anche modello di buone prassi. Il tutto nel merito della legge Regione le 18/09 che ha l’obbiettivo di promuovere il sistema regionale integrato di accoglienza ed il sostegno di azioni indirizzate all’inserimento socio lavorativo dei rifugiati richiedenti asilo e titolari di misure di protezione sussidiaria o umanitaria”.
La Calabria, ricordiamo, si colloca al tredicesimo posto per numero di residenti stranieri. Rispetto al flusso immigratorio e in seguito alle prime esperienze di accoglienza avviate sul territorio, la rete di progetti seguita all’azione dei centri di governativi di primo soccorso si è sviluppata attraverso l’implementazione di strutture (Sprar) con percorsi anche virtuosi all’interno delle Comunità locali, che hanno permesso di superare la condizione “straordinaria” di tipo emergenziale dei vari Cas. Gli obiettivi dello strumento legislativo approvato nei mesi scorsi dalla Regione Calabria sono quelli di garantire idonei servizi per le situazioni di fragilità, identificare e rimuovere condizioni di marginalità sociale; facilitare il passaggio da una fase di sperimentazione ad una fase di sistema integrato di politiche e servizi in cui possa migliorare il complesso degli interventi pubblici di settore e di cittadinanza sociale, favorire lo sviluppo e l’esercizio dei diritti fondamentali e dei diritti di cittadinanza in un’ottica universalistica, promuovere la partecipazione degli stranieri alla vita pubblica, valorizzare i rapporti interculturali, contrastare i fenomeni di razzismo, xenofobia e discriminazione sviluppando azioni positive per l’inclusione sociale, potenziare efficaci canali di comunicazione.
Destinatari dei fondi legati alle varie linee d’intervento per la stesura di programmi da attuare attraverso il Piano Triennale sono gli enti locali, le istituzioni scolastiche, le aziende sanitarie e le associazioni senza fini di lucro. Il piano prevede la presa in carico dei soggetti fuoriusciti dai percorsi di accoglienza, azioni di supporto all’inserimento lavorativo dei migranti in contrasto allo sfruttamento, il supporto socioassistenziale ai soggetti in condizioni di grave vulnerabilità e vittime di tratta o torture, supporto alla conclusione di percorsi già avviati di formazione e lavoro o di certificazione di competenze che consenta la presa in carico e gestione nei Cpi, sostegno all’affitto in via diretta e indiretta, arredamento, manutenzione e adeguamento delle strutture abitative destinate all’ospitalità, attività di promozione e di sensibilizzazione.