Proprio come aveva annunciato la ministra Luciana Lamorgese in una intervista al direttore dell’Avvenire, Marco Tarquinio, la fase dei decreti Salvini per quanto riguarda i migranti in Italia sembra finalmente essere agli sgoccioli.
Questi decreti verranno sostituiti da un nuovo testo sull’immigrazione, con il quale si vuole ristabilire un nuovo equilibrio, garantendo maggiori tutele e servizi.
Il nuovo testo reintroduce, infatti, la protezione umanitaria, anche se con un appellativo diverso.
Si chiamerà “protezione speciale” e si rivolgerà ad una fetta più consistente di immigrati, compresi i richiedenti di protezione internazionale, precedentemente lasciati fuori dai decreti Salvini.
Altra modifica riguarda tutti i tagli a carico del sistema SPRAR, ormai divenuto rete Siproimi.
Con i decreti Salvini, di fatto, i richiedenti asilo erano esclusi dal circuito di accoglienza ed integrazione. Ora, però, questo sistema sarà ripristinato, seppur con una piccola differenza: i titolari di protezione internazionale avranno anche dei servizi di orientamento e formazione al lavoro, mentre verranno riconosciuti a tutti la mediazione culturale, studio della lingua, assistenza sanitaria e supporto psicologico. Inoltre, è stata disposta la prosecuzione di 499 progetti Siproimi scaduti, proprio per garantire la continuità dei servizi di accoglienza dagli enti locali. Ovviamente, il ripristino del sistema SPRAR alleggerisce la gestione dei grandi centri nazionali, che preme sul governo.
In questo particolare periodo storico, infine, l’attenzione si è particolarmente concentrata sulla questione sanitaria, per cui si sta riflettendo sull’introduzione di tamponi immediati per tenere sotto controllo la sicurezza dei trasferimenti e degli arrivi, proprio in vista dei numeri in aumento dei contagiati e, quindi, per contenere i nuovi focolai. A tal proposito, degna di nota è la situazione che si è verificata all’hotspot di Pozzallo, dove i contagi sono aumentati e si è disposto l’arrivo dell’esercito.