La Giornata Internazionale del Rifugiato è stata indetta dall’ONU per la prima volta il 4 dicembre del 2000, in occasione del 50° anniversario della Convenzione del 1951 relativa allo status di rifugiato. Secondo tale Convenzione, col termine “rifugiato” si intende colui che teme di essere perseguitato per comprovati motivi di razza, religione, nazionalità, gruppo sociale o politico, per cui non vuole o non può avvalersi della protezione del paese in cui si trova oppure si trova fisicamente fuori dal paese di cui è cittadino e non vuole o non può tornarvi.
Anche quest’anno, in occasione della 106° Giornata internazionale del Rifugiato, che ormai da anni si svolge il 20 giugno, si è cercato di sensibilizzare ulteriormente tutti su questo tema, anche se in maniera del tutto alternativa e nuova. Infatti, come ben sappiamo, a seguito dell’emergenza sanitaria che ha colpito tutti in questi mesi, non è stato possibile organizzare le solite manifestazioni in presenza, ma si è pensato di utilizzare la via telematica per vivere insieme dei momenti di riflessione e discussione, attraverso campagne ed eventi online, incontri in piattaforme e contenuti multimediali di vario genere. Attualmente, più dell’80% dei rifugiati sono accolti in Paesi in via di sviluppo e, tra gennaio e giugno 2020, circa 5500 migranti sono sbarcati in Italia.
In concomitanza con questo evento internazionale, la fondazione Migrantes, da anni attiva sul campo e sensibile ai temi trattati, ha deciso di diffondere gratuitamente online il testo integrale del Report 2019 sul diritto di asilo “Non sono solo migranti. L’Italia che resiste, l’Italia che accoglie”. Lo stesso testo è stato presentato, quattro giorni più tardi, sul canale YouTube della fondazione di Asti, con la collaborazione di alcuni interessanti interventi da parte di vari ospiti. Diffuso anche un video di riflessione da parte del Papa, che in più occasioni ha invitato i fedeli all’accoglienza.