Una poesia per Soumayla Sacko

Una poesia per Soumayla Sacko

Con la poesia “Cercatemi ancora”, dedicata al giovane immigrato maliano Soumayla Sacko, assassinato poco più di un anno fa a San Calogero, nel Vibonese con un colpo di fucile alla testa, Felice Foresta, professionista di Catanzaro, si è aggiudicato il Premio nazionale “Poesia, segreto dell’anima”, promosso dall’associazione culturale “RinnovaMenti” di Rogliano, in provincia di Cosenza. L’Associazione ha sottolineato il valore letterario dell’opera, l’attualità tematica e problematica in un contesto sociale che richiede concreti impegni di solidarietà. “La poesia sa diventare, come nel caso specifico, un’arma di denuncia, ma anche un’occasione pedagogica per i suoi messaggi di civiltà e di pace, destinati ad arrivare al cuore e a motivare le menti verso slanci di affratellamento tanto più necessari, quanto più si pensi all’inarrestabile fenomeno migratorio di questo snodo storico, che richiede convinte aperture al multiculturalismo. Meraviglia come l’assassinio abbia occupato gli spazi periferici dell’informazione. Noi siamo, invece, persuasi che bisogna evitare l’assuefazione e favorire, piuttosto, l’indignazione e, ad un tempo, la cultura dell’altro e dell’incontro con il prossimo, senza distinzioni. Dalla poesia, ben venga un monito che richiami alla pacifica convivenza e alla integrazione e che muova pulsioni di vicinanza e di condivisione verso quel mondo che chiede all’umanità semplicemente di essere abbracciato”.

Autore e nota: Felice Foresta, avvocato catanzarese, ha vinto la II Edizione del concorso
“Poesia, segreto dell’anima”, promosso dall’Associazione Rinnovamenti.

CERCATEMI ANCORA

A Soumayla Sacko

Il mio pianto di china non l’ha raccolto mia madre.
La sua casa è lontana,
perduta in un sacco di iuta.

Ho rubato alla fame i miei anni di giugno.

Due occhi di sangue che cercano vita,
scheggiati in un mare di rame.

Ho ingannato gli inverni fra il piscio e la pioggia,
un pane di fango e i fiori d’arancio.
Ho sognato le stelle,
il tetto era solo un grumo d’argilla.

Volevo imparare a sognare,
correndo felice e bambino.
Ma ho incontrato la morte
fra la ruggine e un soffio di sole.
Sono stato un’orma di sabbia con un sorriso da negro.

Il mio domani era ieri,
un’illusione di paglia e un pensiero di scarto.

La vita è un setaccio che lascia passare i più buoni.

A voi che restate, nei campi di grano, cercate il perdono.

Cercatemi ancora.

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